Murelle (2596 m) – Aeroplanissimo
GRUPPO MONTUOSO: Majella
PUNTO DI PARTENZA: Rifugio Pomilio (1890 m)
VERSANTE DI SALITA: N
DISLIVELLO IN SALITA: 1100 m
TEMPO COMPLESSIVO: 9 h
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 18 km
PERIODO CONSIGLIATO: Estate
PUNTI DI APPOGGIO: Bivacco Fusco (2450 m)
TIPO DI PERCORSO: Escursionismo
DIFFICOLTÀ: EE, tratti di II grado e traversi esposti su prati ripidi
DATA DELLA SALITA: 09 agosto, 2017
Alle 06:30 tre Nagual nascenti (Alessandro, Loris e Claudio) partono dal rifugio Pomilio alla ricerca di un itinerario estremamente selvaggio e affascinante.
Di buon passo raggiungiamo, in poco più di un’ora,
la selletta Acquaviva dove è d’obbligo una piccola sosta.
Lasciamo sulla destra la traccia che conduce al Fusco o al Focalone e ci dirigiamo per quello che una volta era chiamato sentiero basso delle Murelle con un piccolo tratto attrezzato.
Lo superiamo aggirando una costola rocciosa che consente un vertiginoso affaccio sui valloni sottostanti e ci muoviamo verso l’anfiteatro delle Murelle. Arrivati a quota 2140 metri (ore 08:25) abbandoniamo il sentiero principale che risale verso il centro dell’anfiteatro e pieghiamo decisamente a sinistra tagliando il pendio per un ghiaione dove pascolano indisturbati molti camosci.
In questo punto inizia il sentiero dell’aeroplano o dell’ammortizzatore. Costeggiando le pareti si giunge, dopo altri 15-20 minuti, ad un secondo bivio: a destra si prosegue per il predetto sentiero mentre sulla sinistra appare una timida traccia che continua a seguire le sovrastanti pareti rocciose attraversando ripidi pendii erbosi. Qui inizia l’Aeroplanissimo. Questo “sentiero” richiede passo sicuro e terreno asciutto; in caso contrario non esitate a tornare indietro perchè una scivolata in un simile contesto potrebbe avere conseguenze molto gravi. In qualche breve traverso esposto procediamo in cordata opportunamente assicurati.
Poco dopo siamo costretti a scendere per una ventina di metri (consigliabile una calata in doppia).
Segue, sulla destra, un altro traverso
da cui ci si immette in un canale /camino di circa 30 metri da risalire in arrampicata con passi di II grado.
Superato il canalino si accede ad una zona più aperta piena di pini mughi che sbarrano il cammino. Che si fa? Dopo aver analizzato le varie possibilità, ci accorgiamo che abbiamo una sola carta a nostra disposizione: procedere proprio sul filo delle pareti mettendo i piedi in equilibrio a volte precario sul bordo delle stesse e le mani attaccate ai pini mughi. Tecnicamente nulla di troppo complesso ma decisamente scomodo e molto esposto. Sicuramente non per tutti.
Superato questo tratto fastidioso, intravediamo la Carozza, sella che separa il Martellese dalle Murelle. Sono le 10:30 ed è ora di fermarsi per un ristoro. Poco dopo ripartiamo superando ghiaioni e prati. Oltrepassiamo il famoso ammortizzatore, resto di uno dei conflitti che hanno avuto come teatro le nostre montagne.
Alle 12:30 raggiungiamo la cima delle Murelle.
Dopo una meritata sosta, ripartiamo scendendo per il sentiero classico verso l’anfiteatro, la piccola ferrata, la selletta Acquaviva e… finalmente il rifugio Pomilio (15:15).
Questo percorso è decisamente consigliabile a persone esperte che abbiano un’ottima conoscenza della zona. Attenzione però… spesso si viaggia fuori sentiero e bisogna saper fiutare la traccia giusta. Necessarie condizioni meteo perfette e terreno stabile. Probabilmente rappresenta la via “escursionistica” più bella (sicuramente la più difficile tra quelle non prettamente alpinistiche e la più wild) per raggiungere la vetta.
Grazie ai miei amici di cordata. Intesa e sintonia perfetta…
Articolo scritto da Claudio