Monte Corvo dalla Grotta del Capraro
GRUPPO MONTUOSO: Gran Sasso
PUNTO DI PARTENZA: Masseria Cappelli
VERSANTE DI SALITA: SW
DISLIVELLO IN SALITA: 1320 m
TEMPO COMPLESSIVO: 7 h
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 14 km
PERIODO CONSIGLIATO: Consigliabile in assenza di neve
PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Fioretti (1500 m)
TIPO DI PERCORSO: Escursionismo
DIFFICOLTÀ: EE - Passaggi di II grado
DATA DELLA SALITA: 27 maggio, 2018
Il Monte Corvo regala sempre scenari di grande fatica e solitudine: qualunque sia il versante e l’itinerario scelto per la sua salita vi toccherà confrontarvi con dislivelli significativi e paesaggi di una bellezza infinita. Lontano dai grandi colossi del massiccio, viene a volte dimenticato… in realtà è una montagna possente con una lunga cresta che si snoda in direzione est-ovest, ben due cime e pareti che nascondono doni inattesi. Oggi andiamo alla ricerca di uno di questi gioielli: la Grotta del Capraro, situata sotto la Vetta Occidentale del Corvo, sulla parete sud.
Alle 08:30 inizia la nostra escursione nei pressi della Masseria Cappelli (1300 metri circa). Il gruppo dei Nagual è composto da tutti i membri effettivi: Alessandro, Giustino, Simonetta, Mimma, Loris ed io. In un tripudio di acque e colori fiabeschi ci avviamo lungo la sterrata che risale la Valle del Chiarino.
Giunti nei pressi dello Stazzo di Solagne (1700 metri), ci dirigiamo a sinistra in direzione NE, muovendoci a vista verso la grande muraglia del Corvo.
Non esistono sentieri, si procede cercando di individuare la migliore via di salita, ora sul fondo di un canale ghiaioso, ora sulla dorsale che lo racchiude dove il terreno è meno disagevole. In ogni caso il risultato non cambia: ci aspettano 700 metri di dislivello con pendenze costanti sui 30 gradi. Kalipè! Passo lento e costante…
Alle nostre spalle cavalli al pascolo…
davanti a noi, già visibile, la Grotta del Capraro…
La salita procede inesorabile; passo dopo passo ci avviciniamo alla prima meta di giornata…
Proprio sotto la grotta, il gioco si fa più interessante vista la presenza di qualche passo di arrampicata (II grado). Take care… Consigliabile una corda per assicurare i meno esperti.
Ormai ci siamo! Alle 11:30 raggiungiamo un vero tesoro nascosto (2400 metri)…
Che posto magico! Giustino si intrufola in un nascondiglio segreto…
Ma perchè il capraro si rifugiava quassù? Non poteva trovare un posto più comodo? Secoli fa’ da queste parti si lavorava sul serio e si sfruttava ogni angolo che la Natura offriva. Nella prima metà dell’Ottocento la montagna del Chiarino vide il costituirsi della grande azienda pastorale dei Marchesi Cappelli. Tali aziende erano strutturate in modo rigoroso e capillare: a ciascuno veniva assegnato un compito. C’erano i mulari, i cavallari, i casari e i caprari. Non stupisce allora, nel quadro di un’organizzazione tendente allo sfruttamento sistematico di tutto il pascolo disponibile, trovare un ricovero in un luogo tanto impervio. Il capraro e il suo gregge vi trovavano riparo dopo aver pascolato sulle grandi cenge erbose di questo versante del Corvo.
Alle 12:00 riprendiamo la nostra marcia verso la Vetta Orientale del Corvo. Ci muoviamo verso est traversando su pietraie
e nevai, in cui si rende necessario l’uso di picozza e ramponi.
Quando le pareti sembrano chiudersi, ormai in vista della Sella del Corvo, si piega decisamente a sinistra risalendo, di nuovo in arrampicata, alcuni canali… Non esiste una via obbligata, bisogna fiutare il giusto itinerario.
Ormai fuori dalle difficoltà, raggiungiamo la cresta
e, alle 13:00, tocchiamo i 2623 metri del Corvo!
Si riparte seguendo la cresta ancora in direzione est fino ad intercettare la via normale
che ci conduce per passaggi aerei e pareti insormontabili (non è vero, è solo Giustino che oggi si sente una specie di Cliffhanger)
dapprima alla Sella del Corvo e poi nella Valle del Chiarino passando per il bellissimo Rifugio Fioretti.
Alle 15:30 concludiamo la nostra grandiosa escursione…
Se siete appassionati di percorsi selvaggi, per lunghi tratti fuori sentiero, ai confini tra escursionismo ed alpinismo, non lasciatevi sfuggire questo itinerario…
Relazione scritta da Clem Clem
Bravi a tutti i componenti dell’uscita………bravi per aver superato con estrema tranquillità passaggi insidiosi su roccia e traversi su neve con pendenza critica.
Complimenti a Claudio per aver scritto e pubblicato una relazione curata nei minini particolari.