Corno Grande dal Calderone
GRUPPO MONTUOSO: Gran Sasso
PUNTO DI PARTENZA: Piana del Laghetto (1635 m)
VERSANTE DI SALITA: N
DISLIVELLO IN SALITA: 1300 m
TEMPO COMPLESSIVO: 6 h
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 12 km
PERIODO CONSIGLIATO: Primavera (in inverno attenzione alle condizioni)
PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Franchetti (2433 m)
TIPO DI PERCORSO: Alpinismo invernale
DIFFICOLTÀ: F, pendenze fino a 35°
DATA DELLA SALITA: 23 maggio, 2020
Piana del Laghetto (1635 m), ore 06:45. Iniziamo la risalita del crinale che ci condurrà prima alla Madonnina dell’Arapietra e poi nel vallone delle Cornacchie. La giornata è splendida e il panorama da favola…
Mantenendo le giuste “distanze” tra noi procediamo conversando allegramente… Alle 08:15 superiamo il Rifugio Franchetti e, prima del traverso che conduce alla Sella dei due Corni, ci fermiamo per la colazione: cappuccino, caffè e cornetti appena sfornati! Magari…
Approfittiamo della sosta per mettere i ramponi e prendere le piccozze. Da qui in poi ci aspettano pendii innevati e il manto si presenta davvero in condizioni ideali… Anziché procedere verso la Sella dei due Corni puntiamo dritti alla morena del ghiacciaio.
Dopo poco arriviamo alla conca del Calderone dove ci si pone davanti uno degli spettacoli più belli di tutto l’Appennino: le tre vette del Corno Grande, il torrione Cambi e le famose due Forchette.
Alle nostre spalle il Corno Piccolo…
Iniziamo la risalita del ghiacciaio, prima con un traverso e poi lungo la direzione di massima pendenza. Sulla sommità dello stesso la neve da splendidamente compatta e portante inizia a cedere e, a tratti, affondiamo fino al ginocchio.
Poco male, ormai ci siamo… Alle 10:00 raggiungiamo i 2912 metri della vetta occidentale del Corno Grande dove possiamo godere di una splendida solitudine. Il Sole accompagna la nostra permanenza in cima, le nuvole e il vento sono del tutto assenti.
Dopo una piccola sosta riprendiamo il nostro viaggio: la discesa per il ghiacciaio è uno spasso, in un attimo siamo di nuovo al Franchetti. Questo è il momento di liberarsi dell’attrezzatura, alleggerirsi nell’abbigliamento, mangiare e bere… Nel frattempo la montagna inizia a riempirsi di gente, segno di una piacevole normalità.
Dopo aver salutato camosci e cavalli raggiungiamo la nostra auto alle 12:30.