Cima Serra Matarazzo
GRUPPO MONTUOSO: Monti Marsicani
PUNTO DI PARTENZA: Parcheggio Val Fondillo - quota 1.073 slm
VERSANTE DI SALITA: Vari
DISLIVELLO IN SALITA: 1000 m
TEMPO COMPLESSIVO: 6 h
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 19,500 km
PERIODO CONSIGLIATO: estate/autunno
PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio non custodito Valle Acquasfranatara
TIPO DI PERCORSO: Escursionismo
DIFFICOLTÀ: Nessuna difficoltà tecnica, basta avere un buon allenamento per affrontare il dislivello e soprattutto i chilometri da percorrere
DATA DELLA SALITA: 14 ottobre, 2018
L’escursione ha inzio dal parcheggio posto all’inzio della Val Fondillo, seguendo per un tratto l’itinerario del parco contrassegnato con la sigla “F2” e successivamente quello con la sigla “F5”, fino a raggiungere il valico delle Gravare, la cui cresta rappresenta la linea di confine tra l’Abruzzo ed il Lazio. Una volta sul valico, seguendo la traccia contraddistinta dalla segnaletica “bianco rossa“, non sempre evidente, si traversa a mezza costa un tratto del versante laziale, mantenendosi sempre alla stessa quota del valico (metri 1.900 circa), fino a raggiungere la Cima di Serra Matarazzo.
Il rifugio “Acquasfranatara” che si trova a meno di un’ora dal punto di partenza…
Dal rifugio si raggiunge in pochissimo tempo, 10 minuti circa, un fontanile dove la segnaletica indica di lasciare la carrareccia ed imboccare il sentiero che si addentra nella fitta faggeta.
In alcuni tratti il sentiero si impenna notevolmente,
in altri diventa quasi pianeggiante…
La domenica dovrebbe essere un giorno di riposo, ma non per tutti; questi poveri muli sono costretti a lavorare per riportare a valle quintali di legna.
La faggeta inizia a diradarsi permettendo di aprire lo sguardo verso il panorama che ci circonda.
Ultimi passi prima di raggiungere il valico delle Gravare…
Prima meta della giornata, il valico delle Gravare (metri 1.874 slm).
Le condizioni meteo sono ancora accettabili quindi decidiamo di proseguire verso la Serra Matarazzo.
La traccia, quasi sempre evidente e contraddistinta dalla segnaletica del parco, procede tra doline e traversi a mezza costa di poco sotto la cresta, mantenendosi costantemente a quota 1.950 metri circa, fin quando si rialza per affrontare gli ultimi metri prima della vetta
Cavalli al pascolo…
vacche al pascolo…
esseri umani al pascolo…
Finalmente in cima a Serra Matarazzo con i suoi 2.007 metri di quota!
La cima di Serra Matarazzo è divisa da quella del Monte San Nicola da un largo crinale che si supera in meno di 10 minuti.
Monte San Nicola a quota 1.997 metri.
Ci rimettiamo sui nostri passi ripercorrendo il sentiero di andata verso il valico delle Gravare quando intravediamo, a poca distanza da noi (20 minuti circa), un omino in pietra posto su un cocuzzolo. La curiosità di vedere di cosa si tratta è tanta, pertanto, senza esitare minimamente, ci avviamo verso di esso. Infatti l’omino sta ad indicare che siamo su una cima di metri 1.984 (come scritto su una pietra) ma non specifica il nome. A valle qualcuno del posto ci dirà che si tratta di Cima di Pietra Rossa.
Riprendiamo la marcia e con passo spedito di dirigiamo a valle; il vento diventa sempre più forte e gelido e la perturbazione prevista per le prime ore del pomeriggio inizia a far sentire la sua presenza.
Dal valico delle Gravare si possono vedere con chiarezza le tre cime fatte poco prima.
D’ora in avanti nessun commento, solo foto…
Non siamo conoscitori di funghi, ci limitiano soltanto a fotografarli. Se qualcuno sa di cosa si tratta può liberamente farcelo sapere.
… ed anche asinelli al pascolo…
Relazione a cura di Alessandro
Partecipanti: Alessandro, Giustino, Simonetta, Mimma e Claudia
Un trittico di vette sconosciute a molti ma non ai Nagual… Complimenti Ale per la tua voglia di proporre sempre qualcosa di nuovo e affascinante. Colori da favola!