Porrara per la cresta sud

L’ultima volta che sono stato qui con Marco (e Loris) era nell’inverno del 2016: due salite nell’arco di un mese, la prima delle quali sotto una bufera di neve che ci costrinse alla ritirata ad un soffio dalla cima. Poi c’è stato il vallone Bianco, un’altra salita invernale in condizioni di freddo estremo e vento intenso, infine una corsa lungo tutta la cresta durante una traversata infinita della Majella. Questi luoghi mi regalano sempre emozioni particolari: la varietà dei panorami, la bellezza del percorso, la spiritualità del bosco che specie in autunno si tinge di colori magici…e poi il contrasto con l’azzurro del cielo e il bianco della neve… Ciliegina sulla torta la presenza dei miei amici (oggi solo Marco) con i quali mi trovo splendidamente.

Il richiamo della prima neve è sempre qualcosa di irresistibile. Avevamo voglia di toccarla ma soprattutto di vivere una giornata tranquilla e serena in cui immergerci completamente nella Natura e sentirci parte integrante di essa. Senza fretta, senza correre, un passo dopo l’altro al ritmo del nostro battito in una parte di universo interamente riservata a noi… Procediamo con calma, gustandoci la salita e il bosco. Ogni tanto una pausa per uno scatto, un racconto, un’emozione. A volte anche qualche attimo di silenzio per ammirare i rami e le foglie che si tingono di bianco e la cresta del Porrara che inizia ad intravedersi tra gli alberi. La raggiungiamo presto e, con passo cadenzato, ce la gustiamo tutta, fino alla vetta. Bellissima… atmosfera magica, libertà assoluta. Il Porrara è così, ogni volta una sensazione di inebriante armonia.

Grazie Marco per la solita piacevolissima compagnia e per aver realizzato il video racconto della giornata.