Corno Piccolo – Camino di Mezzo
GRUPPO MONTUOSO: Gran Sasso
PUNTO DI PARTENZA: Piana del Laghetto (1635 m)
VERSANTE DI SALITA: N
DISLIVELLO IN SALITA: 1100 m
TEMPO COMPLESSIVO: 6 h
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 10 km
PERIODO CONSIGLIATO: Estate
PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Franchetti (2433 m)
TIPO DI PERCORSO: Alpinismo estivo
DIFFICOLTÀ: PD- (II grado, passi di III)
DATA DELLA SALITA: 30 giugno, 2020
A distanza di un mese siamo di nuovo alla Piana del Laghetto e sempre più o meno alla stessa ora (06:40) ci mettiamo in marcia.
Un sottile filo invisibile ci lega indissolubilmente alla montagna: anche quando non la frequentiamo il pensiero del prossimo incontro sovrasta le nostre giornate in attesa di nuove intense emozioni da vivere. Se poi si ha la fortuna di condividere tali passioni in amicizia allora le sensazioni provate saranno ancora più profonde e scaveranno un solco indelebile dentro di noi. Armonia ed equilibrio: due principi fondamentali tanto nella vita quanto in alpinismo…
Nonostante zaini più pesanti del solito raggiungiamo la Madonnina dell’Arapietra in 40 minuti; da qui imbocchiamo il sentiero Ventricini fino al punto di coordinate N 42° 29′ 03.8″ E 13° 33′ 33.2″ quotato 2112 metri dove volgiamo a sinistra e iniziamo a risalire per prati e canalini la parete nord.
Siamo ormai in vista dell’arco naturale di roccia che segna l’inizio del Camino (ore 08:00). Con calma ci prepariamo per la scalata: la via inizia da una quota di 2300 metri e termina nella comba ghiaiosa sotto la cima del Corno Piccolo ad una quota di circa 2450 metri dove confluiscono altre vie classiche (Spigolo di Paoletto, Iskra). Ci sono quattro soste già attrezzate, la prima delle quali proprio sotto l’arco. I tiri sono di 30-40 metri ciascuno e presentano difficoltà medie di II grado con qualche passo di III. L’arrampicata, a parte il passaggio verticale iniziale, si svolge su placche appoggiate dove l’equilibrio di piedi è fondamentale. Memori delle precedenti salite su questa via, partiamo slegati. Passiamo sotto l’arco (o dentro il buco) e subito dopo ci muoviamo leggermente a sinistra già in vista di una piccola pancia dove scorre una fessura che rappresenta idealmente la linea da seguire.
Dopo 40 metri incontriamo due soste, una accanto all’altro. Qui ci leghiamo. Mi muovo io per primo
seguito da Loris.
Procediamo con calma e spensieratezza gustandoci il senso di libertà… siamo in piena parete, godiamo di una meravigliosa esposizione e respiriamo il profumo dell’alpinismo. Ecco un’altra sosta.
Ci aspetta ora quello che è, a mio avviso, il passo chiave della via (III): la sicurezza non è mai troppa per cui sfrutto un paio di cordini già presenti per mettere qualche rinvio. Arrivato in sosta
recupero e fotografo Loris evidentemente felice per essere qui…
Ancora una trentina di metri e siamo fuori dal Camino (ore 09:20).
A questo punto rimettiamo la corda nello zaino e procediamo lungo un canale superficiale (I, II) che ci condurrà sulla cresta nord-est, esattamente nei pressi del forcellino situato tra l’Anticima Nord e la vetta del Piccolo.
Ultimi passi di II grado sulle placche appoggiate della cresta prima di raggiungere la cima (ore 10:00)!
La splendida giornata e la totale assenza di folla ci invitano ad una sosta prolungata. Si sta troppo bene e non abbiamo alcuna voglia di andar via… Come via di discesa optiamo per la Danesi: l’abbiamo sempre fatta in salita, visto che in giro non c’è nessuno ne approfittiamo. Chi l’avrebbe mai detto, davvero bella e divertente perchè si apprezzano maggiormente i passaggi verticali e il fantastico panorama.
In breve risaliamo alla Sella dei due Corni, da qui scendiamo al Franchetti e alla Piana del Laghetto (ore 12:45).
Itinerario di livello, salita non difficile ma assolutamente da non sottovalutare. Giornata come sempre memorabile per gli ambienti e la compagnia perfetta. Grazie Loris!